La medicina sistemica® vede l’essere umano come insieme complesso di cellule tra loro funzionalmente interconnesse, integrate e organizzate in diversi livelli gerarchici di complessità , dove ogni livello mostra proprietà emergenti che non esistono a livello inferiore.
Cellule organizzate a formare tessuti, tessuti a formare organi e funzioni, organi a formare organismi, organismi a generare sistemi sociali ed ecosistemi. Sistemi cellulari complessi in collaborazione e comunicazione continua, finalizzata al mantenimento di un obiettivo comune rappresentato dalla sopravvivenza. Sistemi in grado di generare proprietà emergenti, che si traducono in una straordinaria capacità di evoluzione (autopoiesi). Un sistema autopoietico si basa su elementi funzionali specifici quali la capacità di riprodurre continuamente se stesso, di mantenere la propria organizzazione, di definire i propri confini, di sviluppare una complessità propria, di farla evolvere in relazione alla complessità esterna, di mantenere tale dislivello di complessità. L’essere umano può quindi essere rappresentato come sistema autopoietico in grado di ridefinire continuamente se stesso e i propri confini, di mantenersi stabile e al tempo stesso di rinnovarsi.
La vita e la salute, per la medicina sistemica®, sono il risultato di una condizione di stabilità dinamica, grazie alla capacità di adattarsi costantemente agli stimoli ambientali interni ed esterni e di mantenere la stabilità dei sistemi fisiologici per mezzo del cambiamento (allostasi). La risposta adattativa allo stimolo stressogeno ambientale (cibo, respiro, relazioni con ecosistema, dialogo interiore, rapporti sociali) si basa sui fisiologici meccanismi di reazione infiammatoria che comportano sia variazioni dell’assetto neuroimmunoendocrino sia influenze sui processi metabolici di produzione energetica e di ricambio plastico con modificazione nel tempo anche dello stato nutrizionale. In risposta alle sfide dell’ambiente la reazione infiammatoria può assumere caratteri fisiologici (stato allostatico e carico allostatico) oppure disfunzionali (sovraccarico allostatico) sia in sede locale che a livello sistemico (infiammazione cronica sistemica di basso grado).